a cura di Mariangela Di Geronimo (vice responsabile diocesano ACR)
diocesano
Non una parrocchia ma un campo e la palestra di una scuola sono stati il luogo d’incontro dei giovani atleti che, sabato 29 aprile, a Crispiano, sono scesi in campo, proprio come i protagonisti della storia dell’iniziativa annuale di quest’anno, per un momento di festa, gioco, preghiera ma soprattutto un momento d’incontro e confronto.
“Parlo come a persone intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane”. (1 Cor 10, 15-17)
E’ iniziata con questi scritti di San Paolo la Festa degli Incontri diocesana, attraverso un momento di preghiera curato dall’Assistente ACR Don Luciano Matichecchia.
Dalle parole siamo poi passati alle immagini vive. Partendo dai chicchi delle spighe di grano, simbolo di unione, con un po’ di sacrificio, diventate successivamente, essi sono diventati farina, che, aiutati dall’acqua, si sono amalgamati e diventati un unico pane, che tutti abbiamo “gustato”.
Proprio come gli ingredienti, i ragazzi si sono dapprima separati per poi ricongiungersi ed incontrarsi con gli amici di altre parrocchie, per condividere una gustosa merenda e per giocare sfidandosi in staffette.
Abbiamo colto l’occasione della festa per consegnare ufficialmente, con due grossi assegni simbolici, le offerte raccolte durante il mese della pace, A ricevergli i rappresentati delle due associazioni capofile dei progetti, “La casa di Sofia” e “Mister Sorriso”, che hanno ringraziato i presenti per l’impegno messoci.
L’equipe ACR consegna gli assegni a “La Casa di Sofia” e “Mister Sorriso”. Con Mariangela Di Geronimo, Don Luciano Matichecchia, Tecla Zani, Michele Vitale, Claudia Del Vento e Gigi Stasi
Prima dei saluti e della preghiera finale, ci hanno raggiunti con il loro allenatore cinque giovanissimi campioni locali di nuoto, ex accierrini. Loro ci hanno offerto una bella e sincera testimonianza di amicizia, sport, impegno e sacrificio. Tante le domande, soprattutto dai più piccoli, alle quali hanno risposto con entusiasmo.
Al termine dell’evento, come ogni competizione che si rispetti, tutti i partecipanti sono stati insigniti di una medaglia.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno affiancato e si sono adoperati per la riuscita della festa: i gruppi di Azione Cattolica delle tre parrocchie di Crispiano, San Francesco d’Assisi, Santa Maria Goretti e Santa Maria della Neve, la direzione scolastica della scuola Giovanni XXIII, l’amministrazione ed i tecnici comunali, la protezione civile.
In particolare un ringraziamento ai Giovanissimi, con i loro animatori, che si sono occupati del momento di animazione e divertimento per i loro coetanei, nonché a tutti gli educatori ed “accompagnatori” che continuano a credere nell’AC e nel cammino di formazione.
Grazie a Maria Rosaria Petrosillo e Daniele Panarelli per la parte tecnica e perchè sono sempre disponibili a darci una mano. Infine un grazie enorme ai ragazzi che ogni volta, con gioia ed entusiasmo, accettano l’invito di giovani ed adulti a partecipare alle diverse iniziative proposte e soprattutto perchè senza di loro tutto questo non esisterebbe.
Infine vi riportiamo un messaggio arrivatoci a fine giornata dalle amiche de “La Casa di Sofia” :<< Grazie ancora…tutti dovrebbero sapere quello che fate..in un mondo così difficile, tutti voi educatori ci insegnate che il bene c’è e insieme si diventa una squadra che ha come unico obiettivo la felicità dell’ALTRO..>>
Ci vediamo prestissimo l’equipe ACR non va in vacanza, avrete presto notizie per un’iniziativa che si terrà a giugno e ci prepareremo per vivere l’incontro nazionale dell’ACR con Papa Francesco a Roma ad ottobre!!!!
E’ stato un week end intenso quello appena trascorso.
Dopo due anni è tornata, nella sua interezza e in presenza la Festa della Pace. Nel 2021, in pieno covid abbiamo vissuto questo momento soltanto online mentre lo scorso anno con una Celebrazione Eucaristica ristretta a pochi partecipanti.
Quest’anno abbiamo voluto doppiare le iniziative, per sopperire alla mancanza, sempre con lo stesso spirito che ci contraddistingue e sottineando l’itinerario missionario del cammino ACR.
Sabato 28 gennaio ci siamo incontrati sui campetti della parrocchia San Massimiliano Kolbe e Santa Maria del Galeso al quartiere Paolo VI per il primo “Torneo della Pace” (un torneo di calcetto a 5). Il torneo aperto ai ragazzi (12-14) e giovanissimi (15-17), ha visto la partecipazione di 8 squadre formate da ragazzi dell’ACR, ANSPI e AGESCI dalle parrocchie di Santa Maria Goretti di Crispiano, San Girolamo Emiliani di Statte, Sant’Antonio, San Massimiliano Kolbe, Santa Famiglia e Fatima di Taranto, e la squadra “Insuperabili” dell’associazione “La Casa di Sofia”.
Un lungo freddo sabato pomeriggio non ha abbattuto i ragazzi che hanno giocato fino all’ultimo minuto. Sportività e solidarietà ed emozione le parole che sono risuonate tra i partecipanti. Un vero torneo di calcio inclusivo.
Una serata indimenticabile per ognuno di noi.
Le squadre che hanno partecipato al primo Torneo della Pace
Dopo il freddo del sabato, una bella giornata di sole si è aperta davanti a noi domenica mattina.
Raduno nel piazzale davanti alla parrocchia Santa Famiglia, a Taranto, qui il parroco Don Alessandro Solari e l’Ac parrocchiale ci hanno accolti con tanto amore.
Di lì è partita la marcia della Pace, tanti gli striscioni con slogan sulla pace portati da centinaia di bambini, ragazzi, giovani, giovanissimi ed adulti colorati e gioiosi che marciando e cantando hanno animato le strade della città.
Video marcia
Al Palafiom, i gruppi dei giovani atleti, dopo essersi gemellati e scambiati i gagliardetti rappresentativi della parrocchia, si sono cimentati in giochi e ascoltato delle testimonianze di personaggi famosi, Carlo Acutis, Piergiorgio Frassati, Gino Bartali, Chiara Luce Badano e Baden Powel, ci hanno fatto capire che essere parte della Chiesa è come essere parte di una squadra sportiva: ognuno ha il proprio ruolo, ognuno ha le proprie capacità e solo mettendolo a servizio degli altri possiamo vincere le sfide di ogni giorno.
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Una volta entrati nel Palafiom ci siamo resi conto che eravamo tanti e che tanti amici dell’AC ci hanno raggiunto per la celebrazione della Santa Messa presieduta da Don Luciano Matichecchia, assistente diocesano per l’ACR e concelebrata da Don Carmine Agresta, assistente unitario, in oltre 700 abbiamo ringraziato il Signore per averci fatto sperimentare la gioia di essere fratelli.
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Abbiamo trascorso una giornata a misura di tutti ma soprattutto a misura di ragazzo.
Un ringraziamento particolare a tutta la Presidenza diocesana per il sostegno e al gruppo scout Taranto 17 che , per la prima volta ha vissuto la festa con noi. Alle associazioni “Vogatori Città di Taranto”, “Arcieri dei due mari”, “Enjoy your Dive” per averci presentato l’associazione e fatto allenare con loro. A Decathlon Taranto per aver messo a disposizione, gratuitamente, il materiale necessario per le attività.
La festa è terminata ma i progetti di carità che abbiamo deciso di portare avanti, come centro diocesano, non sono ancora terminati. Attraverso una raccolta fondi, nelle parrocchie dove è presente l’Ac, stiamo sostenendo due progetti di due associazioni del territorio: “Mister Sorriso” e “La casa di Sofia”.
La prima per l’acquisto della Joelette, una carrozzella con una ruota unica che permetterà di percorrere sentieri, anche impervi, a persone con ridotta mobilità; la seconda per sostenere la scuola calcio inclusiva degli “Insuperabili”, dedicata a bambine e bambini, ragazze e ragazzi con disabilità che si propone di utilizzare lo sport come strumento per lo sviluppo dell’autonomia e della creatività, per un miglioramento dell’inclusione sociale e per abbattere qualsiasi barriera, soprattutto quella della paura.
Inoltre attraverso l’acquisto dei palloni, donati alle parrocchie presenti alla festa, abbiamo sostenuto il progetto dell’AC nazionale: CSI per il mondo – Volontariato sportivo internazionale. Il progetto darà l’oppurtunità a giovani di società sportive di partire in missione per tre settimane all’anno verso le periferie del mondo per formare altri giovani abilitandoli al ruolo di allenatori, arbitri, educatori sportivi creando così nuove realtà educative.
Come dice Papa Francesco: “Lo sport è un alleato formidabile nel costruire la pace”
a cura di Cinzia Scatigna, Sara Panarelli, Francesca Mesto (Parrocchia Maria SS. Immacolata – S. Giorgio J.), Michele Vitale (Parrocchia S. Vito Martire – S.Vito)
Nel weekend, dal 9 all’11 dicembre, a Sacrofano (Roma), si è tenuto il convegno nazionale degli educatori dell’ACR, che ha riunito più di 500 partecipanti da tutta Italia.
In questo convegno, come citato dal titolo, gli argomenti trattati sono stati i passaggi evolutivi dei ragazzi.
Ha dato il via al convegno Mons. Gualtiero Sigismondi, assistente unitario, che durante la celebrazione di accoglienza ci ha consegnato queste sue riflessioni:
“Passare voce del verbo lasciare, lasciare infinito del verbo crescere” e ancora “Cresce solo chi impara a lasciare, soprattutto chi si allena ogni giorno a lasciare se stesso, perché lasciare se stessi è una disciplina che dura tutta la vita”.
Mons. Gualtiero Sigismondi e Don Francesco Marrapodi
La prima relazione del convegno è stata con il formatore Ignazio Punzi che ci ha aiutato a capire come comportarci con chi sta affrontando dei passaggi, che possono comportare paure e fragilità. Non c’è passaggio che avviene senza paura e con la condizione di una vita nuova. Nella Bibbia viene riportato 365 volte la frase “non abbiate paura”, detta da Gesù stesso. “La paura va abitata. Alla paura va data parola perché ci spiega dove ci troviamo. Ma senza mai soccombere ad essa”.
Ma gli educatori come devono comportarsi? Essi, nel loro piccolo, devono accompagnare il ragazzo facendolo sentire al sicuro e incoraggiandolo a partire, in quanto per il ragazzo e, in particolare, per il bambino “il volto dell’altro è figura del mondo”
L’intensa giornata che ci si prospettava sabato è iniziata con la celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, presieduta dal Cardinale Angelo De Donatis. Nella sua omelia ha ripreso i concetti già espressi da Punzi invitandoci ad essere “educatori profeti, innamorati di Dio e dei fratelli più piccoli”. Soffermandosi anche sul fatto che ogni passaggio non è un realizzare se stessi, ma la gratuità, facendo di questa garanzia della crescita dei ragazzi che ci sono affidati.
Basilica San Giovanni in Laterano (Roma)
Si sono poi tenuti alla Pontificia Università Lateranense tre miniconvegni differenti, che trattavano le dimensioni del “CRESCERE, INSIEME e CREDERE”. I tre seminari trattavano dei passaggi evolutivi, studiati e raccontati da tre punti di vista differenti, dove sono stati messi in evidenza la capacità dell’educatore di riconoscere i propri sogni, responsabilità ed errori, l’importanza della comunità nei passaggi e di come le etichette possano bloccare i processi, e che l’Azione Cattolica è un luogo in cui il Vangelo di nuovo accade, che si fa storia.
Nel pomeriggio vi è stata la visita alla tomba di Nennolina, presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, con un piccolo momento di preghiera.
Tomba di Nennolina, Basilica Santa Croce in Gerusalemme (Roma)
Dopodiché un intero pomeriggio alla scoperta di “storie di passaggio” attraverso un itinerario culturale, un viaggio a tappe tra le bellissime vie di Roma, ricca di scorci suggestivi e luoghi pieni di storia.
Il convegno si è concluso con un laboratorio: gli educatori hanno creato degli striscioni di incoraggiamento per i ragazzi, legati all’iniziativa annuale, per far capire che tutti loro sono una squadra. Grazie a questo convegno anche gli educatori hanno vissuto dei passaggi essendo però in grado di comprenderli. E’ per questo che essi vanno via con una consapevolezza e un compito in più: diventare quell’educatore di cui il ragazzo ha bisogno nei momenti più importanti della sua vita, “non come compagni di giochi ma come fratello maggiore, che ha abitato e superato prima di lui questi passaggi”.
Ritorniamo a casa colmi di gratitudine verso i nostri Presidenti parrocchiali e il Centro Diocesano che hanno permesso di farci vivere questa esperienza.
“Proviamo a fare così anche noi con quello che viviamo, che impariamo, che sperimentiamo. Mettiamo via, facciamo provviste di esperienze, di incontri, di relazioni significative, di piccole e grandi conquiste, di storie avvincenti e scoperte sorprendenti. Non sappiamo bene quando e come ci potranno aiutare ad accompagnare i ragazzi in quei momenti inediti e sconvolgenti che sono i passaggi di vita, ma sapremo di camminare insieme a loro per loro per fare sì, davvero, che passare voglia dire crescere.”
[Annamaria Bongio, responsabile nazionale ACR, con il prezioso contributo di Maurizio Tibaldi, viceresponsabile nazionale ACR]
a cura di Daniele Panarelli, Mariangela Di Geronimo e Tecla Zani
Sulla via del rientro, dopo un fine settimana così intenso, sono tante le emozioni che ci portiamo dietro. Bella Bro! non è solo un titolo o un modo di dire che i preadolescenti usano nel loro “slang” ma è uno stile di vita che, nel seminario appena concluso, noi Educatori abbiamo cercato di capire e fare nostro per poter essere significativamente vicini ai ragazzi di questa delicatissima fascia di età.
Il contesto è stato quello della Domus Mariae in Roma, casa storica dell’Azione Cattolica, ma la veste, colorata di arancione, ci ha inserito in una dimensione che viviamo nei gruppi ma che non sempre comprendiamo a pieno. Le date di sabato 19 e domenica 20 marzo, forse per caso o per scelta felice, combaciano con la festa di San Giuseppe che con la sua vita ha testimoniato la comprensione piena e la fiducia incalcolata per un figlio che è stato anch’egli adolescente. Ma la vera ricchezza è stata la presenza di una foltissimo numero di Educatori della fascia 12/14 che con la loro contagiosa euforia hanno reso questo seminario un momento di vera e pura gioia.
Svariati sono stati i temi trattati ma tutti focalizzati su questa importante età della crescita dei ragazzi. Abbiamo analizzato a tutto tondo le loro fragilità e i loro punti di forza sia dal punto di vista psicologico che da quello pastorale.
Di grande impatto, il primo giorno, è stata la relazione della Prof.ssa Alessandra Augelli, docente di Pedagogia sociale e interculturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso la quale siamo entrati nel mondo di chi adolescente lo è diventato nel periodo della pandemia ma con la visione di come poter affrontare questa età nel futuro.
Sempre il sabato grazie al Prof. Zbginiew Formella, Docente di Psicologia dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana e Assistente Ecclesiastico Generale dell’Associazione Italiana Guide e Scouts di Europa Cattolici, abbiamo potuto ragionare su cosa significhi osservare un ragazzo per poterlo conoscere e diventarne prossimo, su quale sia l’importanza di coinvolgerlo, di ascoltarlo e comprenderlo senza giudizio o valutazione alcuna e senza risposte preimpostate dagli adulti. La giornata è poi proseguita con due interessantissimi laboratori che hanno permesso ai partecipanti di vivere l’esperienza della inclusività e della lettura. Il primo grazie alla Banda Rulli Frulli di Finale Emilia (MO), associazione musicale nata per l’inclusione di ragazzi senza distinzione di genere, provenienza e abilità che attraverso la musica di insieme e attraverso la costruzione di strumenti fatti con materiali di scarto, gli permette di provare l’esperienza significativa della condivisione. Con il secondo invece abbiamo scoperto la potenza delle parole attraverso la letteratura. Attraverso la lettura di un libro Matteo Sabato e Stefania Spagnolo, dell’associazione “Ventitre10” di Salice Salentino (LE), ci hanno posto una importante riflessione su come utilizzare i nuovi linguaggi per sostenere i ragazzi nel loro cammino di vita e fede lavorando sulle possibilità che la letteratura offre alla vita dei preadolescenti e su come sia possibile “sostenere un percorso di ricerca e di scoperta di se e dell’altro/Altro grazie ai libri e alle storie“.
Di spessore la tavola rotonda del secondo giorno con Melania Cimmino e Titti Falcone coordinatrici degli itinerari formativi dell’ACR, Lorenzo Zardi Vicepresidente nazionale per il settore Giovani di AC, e Don Michele Birardi Direttore della Pastorale Giovanile di Bari-Bitonto, nella quale sono state sviscerate tutte le occasioni per rendere i ragazzi protagonisti. Proprio di Don Michele ci piace sottolineare lo stimolo ricevuto a considerare gli adolescenti come una preziosa risorsa per le nostre comunità “soprattutto perchè hanno dentro il desiderio della vita” ed anche l’importanza dell’accompagnamento ad un Vangelo su misura di uomo e, proprio come in questo caso, a misura di adolescente perchè fatto per la vita, affinche ognuno di loro possa essere in grado di realizzare se stesso.
Filo rosso che ha legato tutti i momenti del seminario è stata la preghiera pensata e animata con cura dall’Assistente Centrale dell’ACR Don Francesco Marrapodi che non ha mancato di rivolgere un pensiero particolare sulla richiesta di Pace che alberga in ognuno di noi.
Stanchi ma rigenerati nell’animo e nello Spirito si torna verso le nostre comunità con la consapevolezza che “un buon Educatore è colui che non costringe ma libera, non trascina ma innalza, non comprime ma forma, non impone ma insegna, non esige ma domanda e passerà insieme ai ragazzi molti momenti esaltanti.” (J. Korczak).
a cura di Daniele Panarelli – responsabile ACR, parrocchia Maria SS. Immacolata di S. Giorgio Jonico
Domenica 6 marzo 2022, presso la parrocchia San Pasquale Baylon in Taranto, si è svolto il ritiro diocesano di Quaresima per gli educatori di Azione Cattolica dei Ragazzi. In questo momento storico di vera ripartenza, dopo il fisiologico momento di stallo dovuto alla pandemia, un numeroso gruppo di educatori, guidati dall’assistente diocesano di ACR Don Luciano Matichecchia, ha potuto riflettere sul tema della Quaresima. Ognuno è stato invitato a vivere questo tempo come un’opportunità d’incontro con Gesù abitando il proprio deserto esattamente come Lui ci ha insegnato “senza fuggirlo”!
Profondi e significativi sono stati i momenti di condivisione tra gli educatori che, durante l’intera mattinata, hanno raccontato i propri deserti e i propri silenzi, di come si sono svuotati del proprio io per donarlo ai ragazzi e soprattutto delle personali fragilità e delle motivazioni che ancora li spingono a prestare il proprio servizio educativo.
Tutto quanto seguendo il filo conduttore dell’iniziativa annuale “Su misura per te” infatti, dopo uno spensierato momento del pranzo, i presenti hanno fortemente voluto fare una verifica sul periodo appena trascorso e su come poter continuare a condurre l’associazione sapendo leggere la condizione attuale dei ragazzi così da poter far vivere un’ACR proprio su misura per loro.
Al termine della giornata è stato organizzato anche un bellissimo laboratorio di recupero creativo grazie a due splendide ragazze, Rosanna e Roberta, che lo scorso dicembre hanno inaugurato il “Laboratorio Natà” che, oltre al rispetto dell’ambiente applicando il principio delle 3 R – Ridurre, Riutilizzare e Riciclare, permette l’integrazione di tanti giovani e adulti tarantini realizzando prodotti unici e solidali. Lavori che poi vengono esposti presso la Bottega della Carità presso la casa di Sant’Egidio in Taranto vecchia e il cui ricavato viene completamente donato all’Associazione Contatto APS della chiesa di San Pasquale che, con il suo contributo permette ai giovani della nostra città di proseguire gli studi e realizzare i propri sogni.
Momento laboratoriale
L’equipe diocesana dell’ACR
Tuttavia il momento apicale della giornata è stato indubbiamente la celebrazione dell’Eucarestia nella quale, oltre a richiamare i punti fondamentali del ritiro, Don Luciano Matichecchia ha rivolto in intenso pensiero, da tutti condiviso, sulla drammatica situazione di conflitto che i nostri fratelli dell’Est stanno vivendo in questo periodo storico e in particolar modo sul dolore e il terrore che i ragazzi dell’Ucraina porteranno nei loro occhi per tutta la vita.
A cura di Lucia Guglielmini – responsabile ACR, parrocchia San Vito (TA)
Domenica 5 dicembre 2021, seconda domenica di Avvento, Ritiro Spirituale Diocesano per I ragazzi dell’ACR. “Magnificati da te!”
Di seguito le parole di un educatore che ha partecipato al ritiro…
È stata una giornata intensa ma speciale quella che abbiamo passato oggi con i 12/14 della nostra diocesi. Una di quelle per cui torni a casa col cuore pieno di gioia e la voglia di dire GRAZIE.
Legati dal filo rosso che unisce i nostri cuori ci siamo incontrati a Statte nella parrocchia S. Girolamo Emiliani nella prima mattinata.
Una serie di fili colorati che si intrecciano, occhi che si incontrano, vite che si raccontano, sconosciuti che si scoprono e, sotto un cielo grigio, condividono il loro colore.
Tra l’imbarazzo, la curiosità e la voglia di stare insieme, abbiamo iniziato con un semplice gioco di conoscenza. Sono bastati 60 secondi, il tempo di uno SPEED LOOK (sguardo veloce) , per scoprirci diversi nei nostri pregi e difetti, nei gusti musicali, ognuno però a suo modo speciale. Soli 60 secondi per legare le nostre vite e sentirci in sintonia.
Punto di riferimento della nostra giornata, del DEEP LOOK (sguardo profondo), è stata Maria: è attraverso lei che Dio ha deciso di compiere il suo progetto più grande. Un progetto che la Madonna ha custodito con immenso amore nel suo grembo, fino a quando si è compiuto. Due momenti scanditi da due significativi mosaici di Rubnik.
Così come per la Madonna, anche per noi Dio ha un gran progetto. Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Ci siamo presi del tempo per sbrogliare la matassa del nostro cuore, per sciogliere i piccoli nodi del nostro cammino e segnare i momenti in cui ci siamo sentiti davvero felici.
Dalla condivisione delle nostre gioie abbiamo cucito il nostro Magnificat: un ringraziamento a Dio per le grandi cose che ha operato per noi nella nostra vita, perchè dire grazie è un pò come sottolineare la gioia e dire che è stata davvero importante.
Dopo un pranzo in compagnia, e del tempo libero, nel pomeriggio abbiamo incontrato un testimone prezioso: Suor Pierenza Mellone. Il racconto della sua vita, le sue gioie e i suoi nodi da sciogliere prima di dire SÌ al grande progetto che Dio aveva seminato in lei da sempre, è stato un grande dono!
La sua gioia traspare nel suo sorriso pieno di luce.
Quel sorriso, quella gioia che Dio vuole anche per noi. Ce lo ricorda nel vangelo della messa con cui abbiamo concluso la nostra giornata.
Ci siamo regalati un tempo prezioso ed è stato bello rincontrarsi dopo averlo sognato per due anni! Tra un po’ (tanto) di igienizzante e le mascherine ci siamo toccati i cuori.
Un ringraziamento va all’equipe diocesana che ha pensato e studiato per noi e per i nostri ragazzi questo momento. A don Luciano per averci accompagnati e guidati per tutta la giornata. A suor Pierenza per la sua testimonianza di vita. Agli educatori che hanno accompagnato i ragazzi e con gioia si sono messi in gioco. Alla parrocchia S. Girolamo Emiliani che ci ha ospitati.
Ai ragazzi che hanno partecipato, per averci fatto dono del loro tempo e per aver condiviso la loro ricchezza. Alle loro famiglie per la fiducia. L’AC è una bella famiglia!
“Segui la notizia!” è stato lo slogan che ci ha accompagnato durante questo anno associativo. Viviamo in un’epoca dove siamo “bombardati” da tante e varie notizie che arrivano da più canali, in questo contesto diventa importante distinguere le vere dalle false notizie e come queste vengono raccontate. Fondamentale mettersi a servizio della verità e a ricercare le belle notizie che aiutano l’umanità a crescere. Il cammino ACR di quest’anno ha aiutato i bambini e i ragazzi a farsi ultimi, a testimoniare al mondo una vita in pienezza nel Vangelo e per fare questo sono entrati nella redazione di un giornale.
L’obiettivo di ogni giornalista è quello di mettere a servizio le proprie capacità per far circolare le notizie; egli trascrive le vicende e descrive ciò che accade nel mondo, suscitando nei lettori curiosità e interesse ad approfondire la notizia per sviluppare un proprio pensiero. Tante sono state le “redazioni parrocchiali” che nella nostra diocesi, in questi mesi hanno lavorato per raccontare la realtà del loro territorio con video-interviste, spot e TG parrocchiali.
In questo contesto, dopo lo “stop” dello scorso anno siamo tornati, in modo differente, a vivere il Mese degli Incontri e le festa. Come equipe diocesana ACR abbiamo indetto e dato avvio al Concorso Giornalistico “Odoardo Focherini”, dal titolo: “La Realtà in Prima Pagina”. Abbiamo chiesto alle “redazioni parrocchiali” dell’ACR di inviarci le loro “Prima Pagine Parrocchiali”, una prima pagina di un giornale con fatti, storie, luoghi a testimonianza che tutta la comunità ha un valore, mettendo in luce ciò che di bello e buono hanno scoperto aiutando le persone a non vedere semplicemente ciò che non va ma a dare eco alle notizie positive.
Al concorso hanno partecipato 7 redazioni parrocchiali con 9 lavori: Sacro Cuore di Statte, Maria SS. Immacolata di San Giorgio J., Cristo Re di Martina Franca, Gesù Divin Lavoratore e Gran madre di Dio di Taranto, Santuario N.S. di Fatima di Talsano e Santa Maria la Nova di Pulsano.
Tutti i lavori sono stati valutati da una giuria di professionisti, che ringraziamo di cuore, per aver messo a servizio dei ragazzi la loro professionalità e la loro competenza e per il tempo che ci hanno dedicato. Nello specifico ringraziamo:
• Angelo Diofano del Corriere di Taranto; • Ottavio Cristofaro di Nuovo Dialogo; • Maristella Massari de La Gazzetta del Mezzogiorno.it; • Marina Luzzi di Avvenire; • giornalista ed avvocato Gianmichele Pavone, membro del consiglio nazionale del MEIC Movimento ecclesiale di impegno culturale; • Don Giuseppe C. Zito (già assistente unitario diocesano), per essere sempre vicino all’Ac con grande affetto. Ogni giornalista ci ha fornito una classifica (prime tre migliori prime pagine) e delle motivazioni. Ogni posto in classifica, un punteggio. La miglior prima pagina premiata quella che ha ricevuto il punteggio maggiore.
Prima di arrivare alla classifica, di seguito, diamo voce ai nostri giurati.
Hanno detto di noi
Sacro Cuore di Statte:“ Le prime pagine de Il corriere dei piccoli acr e Il giornale della pace attirano divertono per la capacità dei redattori di presentare, in modo fantasioso e ricco di colori, il mondo delle speranze e dei propositi tipico dell’età, ben valorizzando lo scopo e il messaggio dell’Acr”.
“L’elaborato evidenzia le competenze e la sensibilità dei piccoli componenti della redazione, i quali si sono occupati dei contenuti con tecniche espressive diverse, comunicando efficacemente sia con i testi che con i disegni”.
Maria SS. Immacolata di San Giorgio J: “L’elaborato appare ben strutturato e lineare nella veste grafica. I giovani giornalisti si sono cimentati nella redazione di articoli aventi ad oggetto temi di attualità e riflessioni importanti con competenza e capacità coerenti con la loro età”.
Cristo Re di Martina Franca: “La fotonotizia in copertina molto funzionale. La presenza di un editoriale che parte dalla prima pagina servirà a rendere perfetto questo giornale parrocchiale”.
Gesù Divin Lavoratore di Taranto:“La struttura a tre colonne, lo spazio riservato alle foto e lo stile grafico rendono questa prima pagina perfetta. La qualità dei contenuti fanno il resto”.
Gran Madre di Dio di Taranto:“Stile grafico funzionale e buona qualità di contenuti. Il salto di qualità si riuscirà ad ottenere con un maggior respiro alle foto. L’utilizzo dei colori vivacizza la lettura di contenuti ben bilanciati che spaziano dai temi etici alla cronaca delle iniziative organizzate lungo il camino associativo”.
Santuario N.S. Di Fatima di Talsano: “Molto apprezzato il pezzo sul covid. Bella l’impaginazione e l’attenersi al colore di fondo tipico del mese mariano”.
Santa Maria la Nova di Pulsano:“Grande la fantasia espressa per Il Coloretto, nell’originalità del racconto dell’arcobaleno (uno spasso) e nella capacità di sintetizzare una storia in foto. Pieno di entusiasmo il messaggio di speranza”.
Di seguito potrete visionare le Prime Pagine che hanno partecipato al concorso….
Dopo aver letto i commenti siete ansiosi di sapere chi ha vinto? Non è ancora giunto il momento 😉 Conosciamo il nostro nuovo amico? Un po’ di storia Ma chi era Odoardo Focherini? Odoardo nasce nel 1907 in provincia di Modena. Cresce e si impegna in varie associazioni, in particolare nell’Azione Cattolica di cui diviene anche Presidente diocesano.
Nel 1924, a soli 17 anni, fonda l’Aspirante . Si tratta della prima testata cattolica in Italia dedicata espressamente ai ragazzi che nel 1928, grazie alla Pia Società San Paolo, diventerà giornale nazionale. Nel 1930 sposa Maria Marchesi con la quale fra il 1931 e il 1943 avrà sette figli.
Nel 1942 inizia l’attività a favore degli ebrei che si intensifica ulteriormente dopo l’8 settembre 1943. “Una casa e il pane noi ce l’ho abbiamo, loro no”, con queste parole la moglie Maria diede il suo consenso ed appoggio alla scelta del marito di salvare gli ebrei perseguitati dalla deportazione grazie ad una fitta rete di contatti al fine di farli scappare in Svizzera clandestinamente. In pochi mesi Focherini ne salverà oltre un centinaio. L’11 marzo 1944 viene arrestato mentre cerca di organizzare la fuga di Enrico Donati, ultimo ebreo che riesce a far fuggire. Viene recluso in carcere. Interrogato, senza alcun processo, viene trasferito in vari campi di concentramento fino alla deportazione in Germania. Muore il 27 dicembre 1944 a causa di una setticemia per una ferita non curata alla gamba.
Sono diversi i riconoscimenti dedicati alla memoria di Odoardo Focherini. Nel 1996 ha inizio il processo di beatificazione che si è concluso il 15 giugno 2013 in Piazza Martiri a Carpi, con la cerimonia ufficiale della Beatificazione presieduta dal Card. Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
Ci siamo!
Domenica 27 giugno nella parrocchia San Girolamo Emiliani di Statte è avvenuta la premiazione della Prima Pagina Parrocchiale vincitrice del nostro concorso. Presenti le parrocchie partecipanti, dopo un breve momento di preghiera e riflessione del nostro assistente Acr, sono state presentate le prime pagine con le testimonianze dei bambini, ragazzi ed educatori che hanno contribuito alla realizzazione delle stesse. A tutte le parrocchie partecipanti sono stati consegnati gli attestati di partecipazione, il giornale diocesano – formato da tutte le prime pagine – ed un libricino sulla vita del Beato Odoardo Focherini. Ai ragazzi presenti, il taccuino del perfetto giornalista.
Oltre alla vincitrice altre due parrocchie hanno ricevuto la targa, in ricordo del concorso.
Dopo conteggio dei punti abbiamo, al secondo posto, a pari punti le redazioni parrocchiali del Sacro Cuore di Statte e di Maria SS. Immacolata di San Giorgio J. La redazione vincitrice del concorso la parrocchia Gran Madre di Dio di Taranto! Alla vincitrice è stato consegnato un premio in denaro del valore di 100 euro che sarà utilizzato per il sostegno delle attività estive della parrocchia.
Anche se con un piccola rappresentanza, è stato bello ritrovarsi, dopo oltre un anno anche con i bambini ed i ragazzi, un piccolo passo verso la normalità.
In 700 delegati, da tutta Italia, ci siamo ritrovati a discutere del futuro dell’AC e a rinnovare il Consiglio Nazionale. Abbiamo approvato il documento assembleare, sei capitoli con circa 50 emendamenti da votare, tanti occhi stanchi, tante voci da ascoltare, in una stanza che però mi ha sempre vista da sola. Chi l’avrebbe mai pensato di incontrare tante persone senza muovermi da casa. Quasi alla fine di questo lungo pomeriggio, arrivano loro: i ragazzi!
Sembra che una strana medicina abbia risvegliato i delegati, anche quelli che ormai non davano più segni di vita. I ragazzi! Ma che bello! Quanta gioia! Meno male che ci sono loro, un po’ di colore ci voleva…
E mentre noi guardiamo lo schermo e sprechiamo zuccherosi commenti, i ragazzi ci parlano. Vogliono tornare a riempire i luoghi, vogliono tornare a stringere relazioni. Ci chiedono coraggio, quello che a loro non è mai mancato, ma a noi forse sì.
“Aiutateci a riabitare i nostri luoghi: la scuola, la parrocchia, la città.”
L’emendamento passa con il massimo dei voti. I ragazzi sono davvero missionari della gentilezza. Nel nuovo documento assembleare al capitolo 5 “Per una rinnovata vocazione educativa”, al paragrafo 7 troviamo: “(…) un protagonismo per essere autentico ha bisogno di adulti e giovani (…) che siano in grado di ascoltare e non solo di parlare, di accogliere istanze oltre che di proporre soluzioni, di essere compagni di strada.”
È tempo di dare ai ragazzi il loro posto nell’associazione, che non siano un cornice colorata nei nostri eventi, è tempo di dare spazio alle loro idee e alla loro voce. È tempo! Per la nostra Diocesi a partecipare ai lavori regionali sono stati Sofia Mancini della Parrocchia Santi Medici in Taranto e Gabriele Gentile della Parrocchia Sant’Antonio in Taranto.
Sofia ci scrive: “Da qualche anno faccio parte della consulta diocesana di ACR, un’esperienza fantastica, perché ho avuto la possibilità di essere partecipe a scelte e ad esperienze di vita molto belle. Nel 2018 ho partecipato al Sinodo dei Ragazzi – LIGHT UP – a Roma, mi sono sentita veramente a casa, perché non c’erano differenze, eravamo tutti felici. Possiamo definirci protagonisti solo se ascoltati, soprattutto in questo periodo storico della nostra vita. Mi mancano tanto gli incontri della consulta e dell’ACR, non vedo l’ora che questo brutto periodo finisca per tornare ad essere felice. Grazie ACR per esserci sempre stata per me.”
Allora prendiamo in mano il nostro coraggio; coraggio educatori!
“Il coraggio di inoltrarci in percorsi inesplorati, per lasciarci convertire dalla realtà che vogliamo servire”
dal discorso di Matteo Truffelli all’Assemblea Nazionale.
Rendiamo autentica la nostra ACR, l’Azione Cattolica dei ragazzi, fatta da e per i ragazzi.
Poco più di un anno fa eravamo tutti insieme nel palazzetto dello sport di San Giorgio Jonico, lì abbiamo pregato, giocato, cantato..quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, non ci è stato possibile organizzare nulla a cui eravamo, da anni, abituati a fare “insieme”…ma non ci siamo abbattuti!
Come Azione Cattolica siamo stati chiamati ad impegnarci, a fare comunità anche se, non abbiamo avuto e abbiamo, la possibilità di incontrarci fisicamente e vivere gli spazi e ambienti abituali. Di contro questa situazione rischia di allontanarci e ci fa perdere di vista chi abbiamo dall’altra parte. E’ molto importante non dimenticare nessuno, non lasciare indietro nessuno, perchè “quando non incontriamo le persone rischiamo di dimenticarle” Per questo abbiamo cercato di farci prossimi a coloro che avevano più bisogno di aiuto.
Quello di quest’anno, 2021, è stato il “Mese della Pace” più lungo della storia dell’ACR.
Per quanto riguarda le attività alcuni ragazzi e bambini della nostra diocesi mettendo in atto lo slogan di quest’anno associativo, “Segui la Notizia”, hanno effettuato interviste, scritto articoli, insomma si sono trasformati in giornalisti e videoreporter. Alcuni di loro sono diventati i protagonisti del TG Ragazzi – Pace Edition andato in onda sui nostri canali social.
In questo periodo di “distanziamento sociale”, i social e la tecnologia sono stati e sono tuttora il nostro miglior alleato, incontri formativi e organizzativi, momenti di preghiera e di riflessione. Sempre il messaggio per la pace del Papa è stato il filo conduttore che ha ispirato il nostro assistente diocesano ACR, don Luciano Matichecchia per un momento di preghiera e riflessione, “Il Mondo che Vorrei”, rivolto ai più piccoli ma molto sentito anche dai più grandi, incentrato su sette parole: CRISI, FRATERNITA’, SOLIDARIETA’, COMUNIONE, “NOI”, VICINANZA e PACE. Ogni riflessione, anticipata da un breve video, amici di AC hanno, in segno di vicinanza, acceso una candela, nei luoghi di vita quotidiana. Abbiamo raggiunto e rappresentato la scuola, la famiglia, la casa di riposo, il centro diurno per diversabili, una scuola di danza ormai chiusa al pubblico a causa dell’emergenza, i ragazzi del Seminario Minore e tutti i bambini dell’ACR della nostra diocesi.
Per quanto riguarda l’iniziativa di pace, quest’anno si è divisa in due momenti e luoghi differenti. La prima ha riguardato l’Italia intera, la seconda un’iniziativa locale, come AC diocesana abbiamo deciso di sostenere una realtà locale.
Ad unire queste due inizative ci ha pensato “ETTA”, un piccolo nido per uccellini a forma di casetta che è anche e soprattuto un salvadanaio.
Come associazione diocesana e attraverso le associazioni parrocchiali abbiamo acquistato 140 casette e per l’occasione l’equipe diocesana del’ACR si è occupata della distribuzione delle casette sul territorio. Con “Etta – la casetta” abbiamo contribuito a sostenere la rete di aiuto per l’emergenza sanitaria che “Terre des Hommes” ha avviato in diversi paesi già da marzo 2020 per soccorrere, in Italia e nel mondo, centinaia di migliaia di famiglie con aiuti alimentari, sostegno al reddito, distribuzioni di kit igienici e prodotti per la sanificazione, ma anche sostegno psicologico e supporto genitoriale. Mentre per i bambini sono stati avviati programmi di didattica a distanza e attività ludico-sportive online, comprensivi della distribuzione di tablet e implementazione di connessioni internet.
Ma ora veniamo all’iniziativa locale… come AC abbiamo deciso di sponsorizzare il progetto “La scuola in ospedale” dell’associazione S.I.M.BA., avviando una raccolta fondi per acquistare materiale di consumo scolastico, da donare all’ospedale SS.Annunziata di Taranto, per i ragazzi ed i bambini ricoverati e che da lì seguono le lezioni scolastiche.
Le parrocchie, in occasione della Festa della Pace parrocchiale, si sono attivate per la raccolta fondi. Tante le donazioni che ci sono arrivate, non ci aspettavamo tanta generosità, soprattutto in questo periodo difficile per tutti.
Tanto, tanto, tanto il materiale acquistato, siamo riusciti anche ad acquistare dei tablet adatti alla didattica a distanza.
Domenica 14 marzo 2021, nel rispetto delle norme anticovid, è avvenuta, presso il Centro Diocesano dell’Azione Cattolica, la consegna di tutto il materiale da parte della presidenza diocesana alla presidente, dott.ssa Deborah Cinquepalmi, e ai volontari dell’associazione S.I.M.BA.
Per un bambino o per un ragazzo che si trovano nel bel mezzo del loro percorso di studi, ammalarsi in modo serio può avere diverse conseguenze sfavorevoli. Tra queste c’è sicuramente il non poter andare temporaneamente a scuola, perché costretto in ospedale. La Scuola in Ospedale, riconosciuta legislativamente, è un servizio pubblico, è la risposta del sistema scolastico a questo bisogno. All’interno degli ospedali vengono create delle vere e proprie classi, sezione distaccate di scuole statali, con docenti e personale proprio. L’organizzazione delle lezioni e il loro svolgimento è improntato al pieno rispetto delle necessità terapeutiche di ciascun alunno. Inoltre, è favorito il largo uso delle tecnologie, che permettono di superare differenti barriere e ostacoli.
Negli ultimi mesi tutti noi, bambini, ragazzi, giovani ed adulti di AC ci siamo fatti portavoce di questi progetti, alcuni bambini e ragazzi si sono impegnati per la realizzazione del Tg Ragazzi, per il momento di preghiera e tutto cò che ha “movimentato” questa fase della nostra vita..