La Chiesa che Sogniamo: Immaginando un Futuro di Comunione, Partecipazione e Missione

A cura della Presidenza Diocesana

La Chiesa che sogniamo” è questo il titolo dell’incontro nazionale delle presidenze diocesane di Azione Cattolica. In più di 700 responsabili associativi e assistenti si sono ritrovati a Castel Gandolfo per una ricchissima esperienza di tre giorni.

I lavori si sono aperti con il Presidente Giuseppe Notarstefano: ha sottolineato quanto sia importante oggi essere associazione ed esserlo nel territorio per uscire fuori da quella “logica del Colosseo”, che pericolosamente attraversa il nostro tempo e ci rende solo spettatori passivi e virtuali di ciò che accade nel reale della nostra storia. La giornata è proseguita con un Walkabout sulla gratuità e si è conclusa con lo spettacolo “Cammelli a Barbiana” che ripercorre la vita di don Lorenzo Milani, figura molto cara al Movimento Studenti di Azione Cattolica.

Dal secondo giorno tutto si anima con i gruppi sinodali al centro del cammino della chiesa in questo tempo e mezzo attraverso il quale sognare insieme il ruolo dell’AC nella vita delle nostre parrocchie e delle nostre diocesi. La riflessione della mattina, guidata dalla Teologa e Pastora Evangelica Battista Lidia Maggi, ha avuto come fulcro la domanda “cosa ci appassiona?”. Partendo dalla lettura di alcuni estratti del Cantico dei Cantici e, facendoci accompagnare sapientemente da Lidia, abbiamo potuto rimettere in discussione le motivazioni prime che muovono il nostro stare nella chiesa, il nostro essere membra vive e operose del tessuto ecclesiale.

E poi il via ai gruppi sinodali dove i partecipanti hanno potuto sperimentare attraverso la metafora dell’albero e dei suoi elementi le fasi del cammino sinodale che la chiesa sta vivendo. La metafora dell’albero individua le tappe sinodali: le radici corrispondono alla fase narrativa, quella sapienziale è individuata dalla ricchezza dei rami, le foglie rappresentano la fase profetica e i frutti sarà la concretezza del cammino assembleare. Un’occasione quella dei gruppi sinodali per mettere in pratica quel progetto stupendo di Chiesa che è contenuto in Evangelii Gaudium(documento programmatico di Papa Francesco per la vita della Chiesa) e che chiede a tutti i membri delle comunità di mescolarsi, di conoscersi e di vivere in una comunione matura e significativa. 

Certamente questa esperienza di cantiere sinodale non è solo per la nostra associazione! Questo è stato rimarcato diverse volte, in particolare durante la tavola rotonda con Paolo Bovio, padre Bernardo Gianni, Antonella Sciarrone Alibrandi e il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante come moderatore. Dal dibattito è emerso come questa esperienza di sinodo possa essere una grande occasione per tutta la Chiesa e per il Paese in un tempo in cui c’è bisogno di Azione Cattolica!

Non è questo un percorso da fare da soli: la cura verso tutti va condivisa e fa parte della responsabilità di ciascuno come è emerso durante la presentazione del libro del presidente Notarstefano. Attraversare. Visioni. Processi. Sete. Germogli. La città che sale. 

Sei parole in cerca di cielo e di terra, di relazioni e Assoluto, preghiera e politica, sorriso e fraternità. Sei parole che ci aiutano a una lettura della realtà senza per questo nascondere fragilità, percorsi di crisi, transizioni e domande sul futuro. Perché nessuno si salva da solo.

Durante l’incontro hanno partecipato ai gruppi sinodali numerosi vescovi che sono stati compagni di questo sogno di Chiesa di questi giorni. Non è mancata la partecipazione colma di stima e affetto da parte del Presidente e del Segretario della CEI il Card. Matteo Zuppi e Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Baturi. Proprio il Cartdinale Zuppi ha invitato l’AC a continuare ad essere al servizio a partire dagli ultimi, dagli scartati; solo partendo da essi l’amore ci coinvolgerà e a essere creativi di comunità. 

Un servizio, quello dell’AC, che è in continua rigenerazione e che sempre deve “lasciarsi guidare dalla Creatività dello Spirito” ci ha detto Mons. Giuliodori nella messa conclusiva dell’incontro. Un servizio che non può fare a meno delle alleanze che l’associazione stringe a livello locale e nazionale con tante associazioni di natura ecclesiale e civile.

In ultimo, un servizio che sia gioioso come ci ha ricordato il presidente Notarstefano nel suo discorso conclusivo. Un’ associazione di laici che vivono nel tempo in cui sono immersi, che sono capaci di abbracciare e amare questo tempo sull’orma di quanto tracciato dal presidente Bachelet. Una AC sempre aperta e dove ci sia spazio per tutti che sappia essere spazio ed esperienza di fraternità sinodale.

Numerose sono state le provocazioni ricevute dai diversi ospiti in questi giorni e sicuramente c’è tanto da fare… ma proprio sulla strada di casa è bello ripensare alle parole piene di fiducia che il beato Piergiorgio Frassati caro alla nostra associazione usò: “l’avvenire è nelle mani di Dio e meglio di così non potrebbe andare”. Una frase che non ci deve de-responsabilizzare, non ci deve far stare comodi in poltrona come ci mette in guardia Papa Francesco, anzi è la certezza che solo insieme al Signore la nostra strada si aprirà. Buon Cammino AC!

Il racconto della scuola associativa

A cura di Angela Giungato & Fabio Mancini

“La formazione è un impegno che qualifica l’Azione Cattolica”.

Da questa affermazione presente nel Progetto Formativo di A.C.I. e dalla profonda convinzione e volontà della Presidenza Diocesana è nata l’esigenza di offrire ai responsabili e ai soci di A.C.I. una Scuola Associativa che rispondesse ai loro bisogni formativi.La priorità metodologica è stata quella di rendere protagonisti i partecipanti in tutte le fasi dell’iniziativa: dalla scelta della tematica, tramite un questionario on-line somministrato a tutti i responsabili parrocchiali, alla modalità soprattutto laboratoriale degli incontri, fino alla stesura di un progetto realizzabile nelle realtà parrocchiali della nostra Diocesi.

Il tema indicato è “Laici di Azione Cattolica fedeli al Vangelo in questo nostro tempo”.

Dalla lettura nei laboratori sono emerse tre emergenze rispetto al tema generale: la dimensione del tempo nella società contemporanea anche alla luce delle esperienze vissute durante la pandemia; il dialogo tra generazioni; la sfida delle nuove forme virtuali di comunicazione.

A questo punto sono intervenuti in due incontri tre esperti che hanno aiutato a leggere con competenza le problematiche emerse: il dott. Ignazio Punzi come psicologo; la dott.ssa Carmen Sale come sociologa; don Salvatore Miscio che ha curato il taglio ecclesiale e associativo nel particolare momento sinodale. Luca Micelli e Monica Del Vecchio hanno raccontato come l’esperienza formativa e comunitaria vissuta in Azione Cattolica ha profondamente segnato la loro vita di laici impegnati nella famiglia, nella professione, nella Chiesa. Nell’ultimo incontro i gruppi hanno elaborato due progetti sui temi trattati: uno sull’alfabetizzazione informatica e ai social tenuta da giovani per gli anziani e l’altro sulla custodia del creato per giovani e adulti.

La Scuola, che si è svolta con momenti precisi durante tutto l’anno associativo, si è conclusa con la soddisfazione dei circa 50 partecipanti, che hanno auspicato una ripresa dell’esperienza per l’anno prossimo.

– Angela Giungato

Venerdì 14 aprile si è concluso il percorso formativo della scuola associativa di Azione Cattolica della Diocesi di Taranto. Ispirato al valore della formazione come impegno ed esperienza qualificante, l’iter è iniziato nel mese di settembre con il primo incontro durante il quale i partecipanti si sono interrogati sul “nostro tempo”: bisogni, urgenze e cambiamenti che hanno trasformato la nostra società e conseguentemente il nostro (nuovo) modo di comunicare, con la consapevolezza di riconsiderare le relazioni intergenerazionali in un nuovo clima culturale. Per questo motivo, nel secondo incontro, è stato necessario che qualcuno, con la sua competente esperienza formativa e scientifica, “raccontasse” e spiegasse i cambiamenti intervenuti nell’attuale contesto sociale in modo da orientare le scelte educative, le prassi pastorali e le eventuali attività formative parrocchiali. L’occasione è stata propizia per approfondire diversi aspetti dell’attuale areopago culturale attraverso una lettura sociologica, pedagogica, psicologica e antropologica.

In seguito all’analisi delle dimensioni implicate nei processi educativi e comunicativi, il percorso formativo ha previsto, nel terzo incontro, la conoscenza di una reale e concreta esperienza progettuale in “azione” che consentisse di fare memoria e tesoro della ricchezza germinale delle esperienze associative come risposte ai bisogni del nostro tempo in cui l’azione non è un semplice ‘fare’ ma è opera di discernimento e di evangelizzazione. Infine l’ ultimo incontro ha segnato il passaggio alle proposte attraverso cui siamo chiamati a “progettare” percorsi educativi rispondenti ai bisogni del nostro tempo in sintonia con gli orientamenti del Progetto formativo (2004) secondo cui questo è tempo di missione e “la comunità e in essa l’associazione devono trovare parole e forme nuove per comunicare il Vangelo ed entrare in dialogo con un mondo in cambiamento”. Noi ci abbiamo provato!

– Fabio Mancini

DISTANTI, MA SEMPRE VICINI: Il social web diventa una risorsa per la formazione e la cura delle relazioni umane

A cura di Letizia Cristiano – Presidente diocesano

“Cari fratelli e sorelle, da quando internet è stato disponibile, La Chiesa ha sempre cercato di promuoverne l’uso a servizio dell’incontro tra le persone e della solidarietà tra tutti. Con questo Messaggio vorrei invitarvi ancora una volta a riflettere sul fondamento e l’importanza di essere-in-relazione e a riscoprire, nella vastità delle sfide dell’attuale contesto comunicativo, il desiderio dell’uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine”.

Con queste parole Papa Francesco introduceva il Messaggio per la 53.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. “La rete, proseguiva il Pontefice, è una risorsa del nostro tempo. E’ una fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili”.

Oggi più che mai, in questo tempo di pandemia in cui non possiamo spostarci né incontrarci tutti in presenza, l’utilizzo dei social ci permette di investire sulle relazioni, di restare vicini anche se fisicamente distanti. L’uso del social web non sostituisce l’incontro dal vivo che si estrinseca attraverso il corpo, il cuore, gli occhi e lo sguardo dell’altro ma lo integra e ci permette di vivere l’attesa di tale incontro.

“Non ci rassegniamo all’idea che non si possa fare nulla se non si può fare ciò che avevamo previsto. Il distanziamento imposto dalle norme sanitarie ha chiesto e chiederà non di rinunciare alla prossimità, ma di manifestarla in forme inedite.” (Dal documento del Centro Nazionale “A vele spiegate”).

Con questo convincimento tanti membri del consiglio diocesano si stanno impegnando, ormai da diversi mesi, per rilanciare la comunicazione attraverso i social media (Facebook e Instagram) e le piattaforme web (You Tube) canali utilizzati per la diffusione di foto, video e dirette streaming ed inoltre, con tenacia, sono riusciti a ripristinare il sito web della nostra AC diocesana.

Desideriamo che questo sito sia una risorsa in più per la cura delle relazioni, per lo scambio di notizie, per l’aggiornamento e la formazione personale e auspichiamo altresì che esso si possa arricchire di contenuti grazie anche al contributo di tutte le associazioni parrocchiali.