INSIEME PER LA PACE

A cura di Antonella Caputo – Vicepresidente Adulti

Sabato 2 aprile piazza Garibaldi a Taranto si è riempita di voci e canti, e i colori di cento bandiere hanno urlato il “ NO “ a qualsiasi guerra che possa minacciare la vita umana, la sua dignità, la libertà e la tranquillità di ogni popolo.

Agesci e Azione Cattolica si sono unite per realizzare una veglia di preghiera e manifestare a gran voce il ripudio ad ogni tipo di violenza contro l’umanità , dichiarando chiaramente da che parte stare: dalla parte di Cristo e del suo messaggio d’amore.

Le insegne dell’Agesci e dell’Azione Cattolica si sono unite a quella della Pace per vivere un’esperienza unitaria di consapevolezza del momento buio che angoscia il mondo, con la speranza che si possa ritornare a vivere in un contesto libero dalle guerre, senza la paura che minaccia le nostre vite, uniti alla sofferenza delle vittime e alla speranza del domani. Bambini, giovani e adulti hanno risposto positivamente a questa chiamata riempiendo la piazza, e le invocazioni alla pace si sono alternate alla lettura del Vangelo e al messaggio del Santo Padre.

Era presente anche una delegazione del popolo Ucraino ed è stato importante far sentire la loro voce: c’è stata la testimonianza di una donna ucraina che vive in Italia che ha esternato, con le sue parole, tutta la sofferenza che vive la sua gente, ringraziando per la vicinanza, la solidarietà e l’aiuto materiale.
Ricordiamo che anche in Russia ci sono tantissime persone che sono contrarie a questo attacco, infatti subito dopo ha potuto parlare anche una donna russa, altrettanto sofferente per l’ingiustizia di una invasione che causa tante atrocità.

Le due donne si sono unite nell’imprimere l’impronta della loro mano su un telo bianco con al centro la scritta “PACE”.

Ma la veglia di preghiera aveva lo scopo, comunque, di gridare il nostro rifiuto a qualsiasi guerra in corso, senza distinzione. Ogni vicaria della diocesi di Taranto ha avuto un compito: realizzare una bandiera di stoffa con colori diversi , a seconda della vicaria, cucendo 8 quadrati insieme, su cui sono state scritte frasi sulla pace. Alla fine della veglia, queste bandiere si sono unite tra loro coprendo una vasta area, formando un unico tappeto ricco di intenzioni, colori e messaggi usciti dal cuore e dalla mente del popolo della pace, da chi sa che qualsiasi guerra non costruisce nulla, né potere né denaro, perché distrugge ogni cosa, non produce amore, né serenità né progresso.

L’ultimo intervento prima di tornare a casa lo ha regalato Sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, che ha voluto complimentarsi per l’iniziativa ed esortare a perseverare nell’idea di Pace, l’unica via possibile alla convivenza tra i popoli, l’unica certezza di vita, l’unico modo per essere felici.

Una serata fredda e ventosa non ha spento il calore dei presenti, perché erano tutti coscienti dell’importanza di essere lì, di schierarsi, di far sentire la propria voce, di guardarsi dentro per gridare che la Pace è il nostro dna, con la Chiesa e con Colui che ha dato la vita perché noi fossimo felici.