ESERCIZI SPIRITUALI CASA SAN PAOLO

A cura di Antonella Caputo – Vicepresidente Adulti

Il Settore Adulti dell’Azione Cattolica diocesana ha organizzato e portato a termine un appuntamento più volte rimandato a causa della pandemia, che ci ha privati per troppo tempo della gioia di un incontro spirituale condiviso.
Dal 3 al 5 marzo Casa San Paolo a Martina Franca ha ospitato gli Esercizi Spirituali, accogliendo una trentina tra associati e simpatizzanti della nostra Associazione, desiderosi di vivere un’esperienza rigenerante e arricchente per la nostra vita di Fede.

Nel nostro percorso siamo stati guidati e assistiti da don Giuseppe D’Alessandro.
Sulle orme del Vangelo di Marco i partecipanti sono entrati in profondità nella ricchezza di brani già noti, ma che acquistano una nuova luce quando c’è chi ci aiuta a penetrare e comprendere sfumature preziose, elementi di cui il Vangelo è pieno.

La meditazione, la preghiera personale che segue, creando una situazione da “ deserto”, ha fatto sì che il tempo acquistasse un ritmo più dilatato in contrasto con quello che la vita quotidiana ci impone, allontanando, per questi tre giorni, gli impegni e i pensieri che cadenzano il nostro vivere.
Rigenererarsi, appunto, e riscoprire l’essenziale, quello che a volte sfugge perché sempre di corsa o con la mente altrove.
Riscoprirsi, anche se solo per pochi giorni, e, come ha sottolineato don Giuseppe, riuscire a fissare un concetto, una frase o solo una parola di questa lectio, qualcosa da portare nel bagaglio personale, che ci faccia crescere come persone di Fede nel mondo.
Il silenzio è stato il filo conduttore di questi Esercizi, cosa non facile in un mondo basato sulla comunicazione, ma ci si accorge di quanto sia importante, a volte, fermarsi a riflettere su se stessi, sul proprio mondo interiore, sull’io che viene in contatto con la presenza salvifica di Dio Padre e di quanto questa paternità sia decisiva nel nostro mondo.
Ci si deve fermare per riprendere il cammino, fortificando la nostra spiritualità.

Gli Esercizi Spirituali sono un insegnamento, una guida, una forza che forse in noi era addormentata e con l’aiuto di una guida spirituale abbiamo avuto il dono della gioia nella Fede.
Grazie a chi è intervenuto, donando il proprio tempo, le proprie riflessioni, condivisioni ed esperienze, raccontandosi con la propria testimonianza, con la presenza, la preghiera.
Il Vangelo di Marco ha fatto compagnia ai nostri pensieri, finalmente sgombri dalla frenesia delle nostre vite, riempiendo il nostro cassetto non più di scontati oggetti o taccuini di ricordi ma di contenuti lieti e solidi, fatti di conoscenza più approfondita di Cristo.
E grazie di cuore a don Giuseppe D’Alessandro che ci ha presi per mano presentandoci quel Cristo sempre vicino a noi, concreto, amorevole, Maestro e Luce, a cui affidare la nostra vita senza paura e che è presente sia nella città rumorosa che nell’ascolto del silenzio che, ogni tanto, è bene provare.

In una fresca sera d’estate

A cura di Antonella Caputo – Vicepresidente Adulti

Una serata organizzata dal Settore Adulti di Azione Cattolica per parlare di ripartenza, di suggerimenti, di appartenenza e fiducia. Ma soprattutto voglia di ritrovarsi, non per lasciarci alle spalle il periodo complicato della pandemia, che non è esaurito del tutto, ma per imparare a trarre da questa esperienza il senso del nostro vivere da cristiani pronti a comprendere il tempo che ci è imposto.

Riuniti nel chiostro del Villaggio Sant’Agostino di Martina Franca, abbiamo avuto il piacere di una numerosa presenza di amici, consiglieri, presidenza, segretari MSAC e del settore Giovani, che hanno reso possibile questa serata. Per coloro impossibilitati a presenziare ci saranno senz’altro altre occasioni perché capiamo che il periodo estivo può causare difficoltà.

L’introduzione del Vicepresidente per il settore Adulti Pasquale Massafra ha sottolineato soprattutto l’intenzione di ricominciare a camminare con fiducia e speranza. Non abbiamo ricette né soluzioni, ma la nostra storia di 150 anni ha percorso strade non certo sempre facili. E la storia la fanno le persone, con il loro entusiasmo, le loro energie, le loro convinzioni, il loro contributo, piccolo o grande. E con la Fede. Ribadendo l’idea di popolarità, proprio intesa come vicinanza alla gente.

La presidente Letizia Cristiano, sempre presente accanto agli aderenti AC, ha parlato di un argomento che è stato costantemente alla base del suo mandato: le relazioni. Ha esortato i presenti alla vicinanza, a comprendere i motivi di eventuali allontanamenti dall’associazione, alla comprensione di fragilità che possono turbare qualche socio.

E questo non per banali questioni di tessere, ma per realizzare la frase che ci accompagna: Una AC di tutti e per tutti. Perché l’AC non è la presidenza, i consigli parrocchiali, i responsabili di settore, ma ogni singolo associato, con la sua ricchezza e i suoi talenti, chiunque accolga l’offerta formativa di questa associazione vicina alla Chiesa e agli uomini.

Sì alle idee e alle parole, ma anche alla preghiera, base immancabile della nostra vita. Don Francesco Maranò ha letto e commentato il brano del Vangelo secondo Marco (4, 35-41 ), aiutandoci nella lettura e proponendoci spunti di riflessione, con semplicità ma con concetti incisivi,  ci ha raccomandato di vivere con maturità e stile il nostro quotidiano.

Antonella Caputo ha poi sintetizzato gli impegni suggeriti dal Centro Nazionale, marcando gli aspetti che riguardano l’importanza della cura dell’associazione, dei gruppi parrocchiali, che anche se poco numerosi, hanno la stessa importanza dei gruppi più consistenti, proprio perché ogni singolo associato è Azione Cattolica.

Maria Carmela Basile ha sintetizzato un po’ tutti gli argomenti della serata presentando un cartellone con alcune domande rivolte ai presenti, i quali non solo hanno risposto, ma hanno contribuito in maniera davvero interessante con idee e proposte, interagendo tra loro dando vita ad un incontro nell’incontro.

La conclusione è stata degna di un incontro tra amici che hanno molto in comune, che si ritrovano e scambiano saluti e sorrisi. Certo, i sorrisi erano ancora nascosti dalle mascherine ma gli occhi e il tono della voce non si possono imprigionare. Mascherine che sono state tolte al buffet organizzato per gli intervenuti, per consumare un fresco aperitivo gustato intorno all’artistico pozzo del chiostro.

Un incontro tra amici. Per ritrovarsi.