Lunedì 17 e martedì 18 novembre si sono svolti gli incontri intervicariali dedicati alla formazione, un’iniziativa che ha coinvolto numerosi responsabili associativi, educatori ACR, educatori del settore giovani, animatori del settore adulti e associati provenienti dalle diverse parrocchie della diocesi.
Un percorso semplice nato dal desiderio di rafforzare la qualità del servizio educativo e, al contempo, di rinsaldare le relazioni che sostengono la vita associativa.
Gli incontri hanno permesso ai presenti di vivere uno spazio di ascolto e confronto sulla programmazione delle attività pastorali, consentendo di condividere strumenti, idee ed esperienze maturate nei diversi contesti parrocchiali.
Oltre agli aspetti più tecnici e organizzativi, è emerso con forza il valore umano di ritrovarsi insieme; la possibilità di mettere in comune fatiche e speranze e soprattutto la consapevolezza di camminare verso un unico obiettivo educativo.
La prossimità alle parrocchie non è solo una scelta organizzativa, ma un modo concreto per prendersi cura dei responsabili associativi che quotidianamente, con impegno e dedizione, organizzano la vita associativa nelle loro parrocchie avendo a cuore la crescita umana e spirituale degli associati a loro affidati. L’Azione Cattolica diocesana vuole essere presenza amica e attenta ai bisogni reali delle comunità. Proprio questa prossimità ha caratterizzato l’intero percorso: momenti semplici, vissuti a misura di persona, nei quali la relazione è stata il primo strumento di formazione.
Un ringraziamento particolare va alle parrocchie di Sant’Antonio di Taranto, San Carlo Borromeo di San Marzano di San Giuseppe, Maria SS. Immacolata di Leporano e San Francesco d’Assisi di Martina Franca che hanno ospitato gli incontri e ai loro parroci sempre disponibili a condividere spazi, tempo e accoglienza. Ognuno di noi si è sentito a casa, come in una unica grande famiglia che continua a crescere insieme.
L’esperienza di questi giorni conferma quanto la formazione non sia soltanto trasmissione di contenuti, ma soprattutto costruzione di una comunità capace di sostenersi vicendevolmente e rinnovarsi. Un cammino che non si conclude qui ma che si pone l’obiettivo di proseguire, passo dopo passo, con fiducia e corresponsabilità, lasciandosi guidare dallo stile evangelico della cura e dell’incontro.


