a cura di Adriana Parisi e Michele Vitale, consiglieri diocesani ACR
Si è svolto, il 13 e 14 settembre, presso il Villaggio del Fanciullo in Martina Franca (TA) il weekend formativo, diocesano, per educatori ACR.
La tecnologia fa progressi continui, ma «come sarebbe bello se alla crescita delle innovazioni scientifiche e tecnologiche corrispondesse anche una sempre maggiore equità e inclusione sociale! Come sarebbe bello se, mentre scopriamo nuovi pianeti lontani, riscoprissimo i bisogni del fratello e della sorella che mi orbitano attorno!»
(Francesco, Fratelli tutti)
È proprio dall’esortazione di Papa Francesco in Fratelli Tutti, che come Azione Cattolica abbiamo da sempre valorizzato ed abbracciato, rispettando la diversità di ognuno, che nasce l’iniziativa annuale del cammino Acr 2025/26: “C’è spazio per te”.
Una piccola frase che racchiude un universo di opportunità: c’è spazio per te nel mio cuore, c’è spazio per te nella mia vita perché possa conoscerti, c’è spazio per te tutte le volte che vorrai sentirti a “casa”, c’è spazio per te perché sei mio fratello.
Mettendo al centro questo splendido messaggio, come equipe Acr abbiamo pensato e realizzato un weekend formativo che potesse essere un modo per cominciare un nuovo anno associativo al servizio dei bambini e dei ragazzi, partendo dalla cura della “comunità educante”: adulti, giovani e giovanissimi al servizio dei più piccoli.
Nell’anno in cui la categoria che vivremo è la compagnia (introduzione al Mistero della Chiesa), abbiamo fortemente voluto vivere intensamente ventiquattro ore all’insegna della preghiera, della formazione ed introspezione, della convivialità e in ultimo, non per importanza, del gioco. Nel nostro cammino di formazione come educatori di Azione Cattolica, ogni cosa ha il suo posto di rilievo.
Nel pomeriggio di sabato, confrontandosi con il progetto formativo (strumento fondamentale per il percorso di catechesi dei ragazzi), attraverso dei laboratori creativi, ogni sottogruppo ha potuto realizzare il proprio “Educatore ideale”. Le quattro sagome sono state il risultato della creatività e della riflessione comune, riconoscendo nella figura di un educatore le competenze tecniche, ma anche quelle umanitarie così tanto necessarie nel percorso di vita di tutti.
Trasportati nel fantastico mondo dell’ISS (stazione spaziale internazionale), ambientazione che ci accompagnerà quest’anno, “navette di educatori” si sono cimentati in “missioni” (giochi) all’insegna dell’inclusione e della collaborazione.
L’inclusione ci sta particolarmente a cuore: siamo Chiesa, siamo Casa di tutti e non basta la buona volontà e l’affetto che proviamo per i ragazzi. Siamo chiamati ad accogliere con “scienza e conoscenza”, la diversità e la disabilità: abbiamo bisogno anche di strumenti concreti e di esempi da replicare nei nostri incontri, perché ognuno possa sentirsi al suo posto. “Nessuno escluso”, diventa inclusione quando le capacità di ognuno si fondono e producono un risultato unico. Progetto ambizioso , ma realizzabile.

In questa formazione specifica, domenica mattina, ci ha aiutato la Dott.ssa Saracino Sandra (Psicologa Tecnico ABA Analista del Comportamento ABAIT) nostra ospite, che con il suo intervento semplice ed esplicativo, ci ha permesso di comprendere che tali tecniche sono utili per tutti, sottolineando che il rispetto dei tempi del bambino in una specie di “allenamento”, favorisce la sua crescita ed il suo adattamento alle regole sociali, permettendogli di migliorare la qualità di vita, ma anche di essere accolto e compreso nella sua diversità. Fondamentale, già nel nostro DNA di associati, il ruolo del gruppo.
Lasciando spazio a domande aperte, al vissuto degli educatori ed i loro racconti, ha poi suggerito strategie ed esempi concreti da applicare: il nostro obiettivo di offrire un percorso formativo alla diversità è cominciato da qui. Seguiranno nuove opportunità.
Ed è così che anche la domanda di vita dei ragazzi di quest’anno “ Mi fai vedere?”, è stata vissuta da noi educatori con questo intervento professionale ma profondamente umano .
Fidarsi, condividere e generare: forse in poche ore, siamo riusciti a “sfiorare vivendoli” i verbi cardini di questo triennio. Ringraziamo i partecipanti per essersi fidati accogliendo l’invito, condividendo il proprio vissuto e le proprie competenze e che tutto ciò diventi generativo per il bene di tutti .
C’è spazio per te… L’ACR ha spazio per TUTTI !
Vi aspettiamo ..a presto…molto presto!








