AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI TARANTO

ATTO NORMATIVO DIOCESANO

Specificità storico-ecclesiali della Arcidiocesi di Taranto e dell’Azione Cattolica in essa

Nel 1904, nonostante lo scioglimento dell’Opera dei Congressi, il Movimento del laicato cattolico continua a essere presente soprattutto con i circoli giovanili sino alla ripartenza nel 1917 dell’Azione Cattolica con la GIAC ( gioventù di studenti medi e operai) e con gli uomini cattolici.

Con questa rinascita comincia a formarsi l’Archivio dell’Azione Cattolica Diocesana, che fornisce numerosi documenti sull’organizzazione dell’Azione Cattolica nel territorio dell’arcidiocesi di Taranto.

Tra il 1919 e il 1922 si formano i circoli maschili e femminili in quasi tutte le parrocchie della diocesi. Sono soprattutto i circoli femminili a dare segni di maggiore vitalità.

Nel 1922 viene fondato presso la Cattedrale il Consiglio federale della GIAC (i giovani furono divisi in tre categorie: studenti, operai e pescatori), e quattro anni dopo si tenne in Taranto il Convegno delle Giunte Diocesane del Mezzogiorno d’Italia.

La spiritualità della gioventù cattolica è improntata alla preghiera, all’azione e al sacrificio.
Nel maggio 1931 furono chiusi i circoli di Azione Cattolica per i contrasti tra Chiesa e Stato. I giovani cattolici vennero accusati di propaganda contro il regime e il governo fascista ordinò lo scioglimento della GIAC. Solo nell’arcidiocesi di Taranto vennerochiuse 42 sezioni, riaperte a settembre dello stesso anno. Nonostante le ristrettezze imposte dal governo, l’Azione Cattolica Diocesana risulta ben organizzata,

alle dirette dipendenze dell’Arcivescovo mons. Mazzella e del suo successore mons. Bernardi, che l’ hanno sorretta nei difficili momenti della dittatura e della guerra.

Alla fine del 1944, in Taranto, si organizzano le ACLI, si inaugura la sezione dei Laureati Cattolici, si aprono le sezioni del Centro Sportivo Italiano, del Centro Italiano Femminile, dei Maestri Cattolici e della Gioventù Operaia Cristiana.

Subito dopo la seconda guerra mondiale, l’Azione Cattolica Italiana è impegnata nella ricostruzione materiale e morale del Paese, nonché nell’organizzazione delle attività sociali e della formazione spirituale.

Il carattere unitario dell’associazione si va accentuando gradualmente a partire dal 1946. Vengono organizzati corsi di formazione sulla Costituzione, sulla famiglia, sull’educazione e sulla giustizia sociale, ad opera della Federazione degli Universitari Cattolici Italiani (FUCI) e del Movimento dei Laureati Cattolici.

La testimonianza Cristiana è l’aspetto che qualifica la vita dell’Azione Cattolica Diocesana nella società. Al centro del cammino di formazione vengono posti gli esercizi spirituali, che durano tre giorni o una settimana, e interessano tutti i settori dell’associazione. L’apostolato cresce con la formazione spirituale, con l’organizzazione e con l’azione, e l’associazionediocesana si rafforza e si caratterizza per i valori della carità, della comunione ecclesiale, della missionarietà edell’evangelizzazione in costante rapporto con la pastorale dell’Arcivescovo.

Si opera già in una società pluralista sotto la guida spirituale sicura dell’Arcivescovo Mons. Guglielmo Motolese, che ha donato all’Azione cattolica 40 anni di insegnamento, slancio ed entusiasmo, traghettandola dalla Chiesa pre-conciliare a quella conciliare, poi di Mons. Salvatore De Giorgi, per un breve arco temporale perché chiamato ad Assistente Generale di Ac prima e ad Arcivescovo di Palermo dopo, di Mons. Benigno Luigi Papa, che con l’intuizione dell’evangelizzazione e della missione ad opera dei laici rinnovò e rilanciò l’azione Cattolica Diocesana, impegnata quotidianamente a concretizzare la Sua fiducia e le Sue aspettative pastorali per i giovani e per la famiglia, e al presente di Mons. Filippo Santoro, che la spinge continuamente verso la missione e l’accoglienza di tutti gli uomini.

L’associazione diocesana riunisce in forma organizzata tutti i laici che nell’arcidiocesi di Taranto aderiscono all’Azione Cattolica Italiana. Essa, ponendo al centro la persona, offre il proprio contributo specifico per la formazione di un laicato adulto nella fede, per la comunione nella comunità ecclesiale, per il dialogo ecumenico e per la testimonianza del Vangelo nella

concretezza della situazione storica. Realizza nella comunità cristiana e nella società civile una specifica esperienza ecclesiale e laicale, comunitaria ed organica, popolare e democratica.

Il dato attuale più significativo ci viene dalla “fiducia” del nostro Pastore, Mons. Filippo Santoro, che in più occasioni ha espresso stima e incoraggiamento alla nostra esperienza associativa e formativa.

Oltre un secolo di cammino devono farci sentire “orgogliosi” di appartenere all’Azione Cattolica di questa nostra Chiesa particolare, che nel trascorrere degli anni si è rivelata sempre più autentica palestra di santità laicale.